Alloggi popolari nella capitale: 40 immobili al clan dei Casamonica

Oltre 40 immobili, «ma potrebbero essercene di più». Certo, in confronto ai 50mila a disposizione dell’Ater potrebbero sembrare un nulla. Tuttavia — scrive Il Tempo — piazzando le bandierine sulla cartina della Capitale, danno l’idea del potere territoriale dei Casamonica e di quanto sia diffuso l’interesse dei clan degli «zingari» nelle case popolari della Capitale. È un dossier della commissione parlamentare Antimafia, di cui fa parte l’ex assessore capitolino Stefano Esposito, a svelare alcuni degli indirizzi degli alloggi Ater assegnati a membri dei Casamonica o qualche prestanome, parente o amico.

La direttrice è quella di via Tuscolana e via Casilina: si parte da zone tutto sommato non lontane dal centro, come Arco di Travertino e Quadraro, e si arriva all’estrema periferia: Cinecittà, Anagnina, Romanina, fino giù a Ponte di Nona. È qui, dove le case popolari e i palazzi costruiti durante il boom edilizio di metà anni 2000 dividono il quartiere in «Nuova» e «Vecchia» che gli interessi degli zingari (Casamonica, ma anche Spada e Di Silvio) sembrano incrociarsi con i «napoletani», vari clan camorristici scappati dalle faide degli anni ’80 e ’90 all’ombra del Vesuvio e stabilitisi nella periferia capitolina. Oltre ai soliti business (droga, racket, scommesse) c’è anche quello della casa. «Non mi stupirei se trovassi qualcuno dei Casamonica in case da sessanta metri quadrati e con la Ferrari in garage», affermava beffardo l’estate scorsa Esposito, prima di inviare il dossier nelle mani del vicesindaco Marco Causi e dell’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella. Il repulisti, neanche a dirlo, si è bloccato quando le vicende politiche e la crisi della Giunta Marino ha preso il sopravvento sull’indignazione. E senza il sostegno delle istituzioni, è difficile per le forze dell’ordine mettere un freno alla compravendita illegale di immobili pubblici che, così documentano cronache sparse qua e là, ancora sarebbe in atto negli edifici popolari, dove secondo l’Ater «meno del 50% degli inquilini è regolare».

portiercassa PORTIERCASSA: PORTIERI E PROPRIETARI UN’UNICA DIFESA, UN NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO CHE TUTELA LAVORATORI E DATORI DI LAVORO

Articoli Correlati